Codice Etico
Il nostro codice etico
Il nostro codice etico
Il nostro studio si attiene agli Standards etici in accordo con quanto enunciato dal General Dental Council a partire dal settembre del 2013. Gli Standard etici a cui tutto lo studio è tenuto ad aderire sono 9. Il loro elenco in ordine numerico non significa che un principio è più importante dell’altro. Tutti hanno un uguale peso e importanza per una corretta condotta professionale.
Principio 1. Mettere l’interesse del paziente al primo posto
Questo vuol dire rispettare le aspettative che il paziente ha quando viene da noi e che possono essere così riassunte:
Principio 2. Comunicare in modo efficace con il paziente
La comunicazione è il fattore chiave nel costruzione del rapporto medico-paziente. In accordo con i principi del “Patient-centered clinical method”, il paziente è messo al centro del rapporto di cura, e ha un ruolo attivo nelle scelte terapeutiche e nelle modalità con cui queste sono erogate. Questo è possibile solo se si riesce a stabilire una corretta comunicazione che rappresenta il primo step per la creazione di una relazione medico-paziente realmente efficace. Detto questo, cosa si aspetta il paziente da noi?
Principio 3. Ottenere il consenso del paziente al trattamento.
Il cosiddetto “consenso informato” non è e non può essere considerato come la semplice apposizione di una firma in calce a una serie di astruse e incomprensibili “informazioni” di carattere sanitario. Ottenere il consenso informato significa coinvolgere attivamente il paziente nella cura di se stesso e rinforzare l’alleanza terapeutica fra il medico e il paziente. Una frase che spesso dico ai miei pazienti, e che spero possa contribuire a comprendere questo punto centrale è: “Signora, abbiamo scelto insieme di eseguire questo trattamento dopo aver valutato i rischi e i benefici anche delle altre possibilità. Adesso dobbiamo lavorare insieme affinché il trattamento vada a buon fine. Questo vuol dire che tutti noi, cioè lei e tutto lo studio, da questo momento ci impegniamo a ottenere il massimo risultato”. Quindi il paziente ha un ruolo centrale e attivo nel processo di cura.
Principio 4. Mantenere e proteggere i dati personali del paziente.
Questo non è solo un obbligo di legge, ma la naturale conseguenza del rapporto di stima, compassione (intesa come compartecipazione alla proprie sofferenze o difficoltà), ed empatia. Questo ci consente di considerare del tutto naturale custodire con cura i dati e le informazione personali del paziente e di mantenere uno stretto riserbo in accordo con i doveri legati al segreto professionale. Fatta questa premessa, il paziente si aspetta che noi:
Principio 5. Rispondere prontamente e chiaramente a eventuali lamentele del paziente.
Noi sappiamo che nonostante i nostri sforzi, l’attenzione e la considerazione che abbiamo per i nostri pazienti, talvolta possiamo sbagliare, o comunque non soddisfare completamente le loro attese. Poiché conosciamo le difficoltà del nostro lavoro, e la variabilità delle risposte biologiche dei pazienti, disprezziamo i clinici “che non sbagliano mai”, e preferiamo tenerli ben lontano da noi. Consideriamo il “non sbagliare mai” sinonimo di presunzione, ignoranza, incompetenza, superbia e quindi mancanza di umiltà.
Se sbagliamo, siamo pronti a riconoscere i nostri errori, a fare ammenda, e a cercare prontamente di risolvere il problema. Perché questo deve essere fatto.
Le lamentele devono essere prese in seria considerazione non solo per ovvie questioni etiche, ma anche perché rappresentano uno stimolo ad analizzare le cause del fallimento e in ultima analisi a migliorarci.
Principio 6. Lavorare assieme a colleghi in funzione dell’interesse del paziente.
La medicina in generale e l’odontoiatria in particolare stanno diventando sempre più complesse e nonostante gli sforzi è impossibile rimanere perfettamente aggiornati su tutti i campi del sapere. Tenendo proprio per questo in mente l’interesse del paziente, non esitiamo a farlo seguire da colleghi con specifiche competenze se questo fosse necessario. Talvolta mi accade per esempio di avvalermi di colleghi più esperti di me della Clinica Odontoiatrica dell’Università di Padova se il caso clinico è particolarmente complesso o non eseguibile presso lo studio privato. In questo caso accompagno personalmente il paziente allo scopo di eseguire il trattamento in ambiente protetto.
Principio 7. Aggiornare e sviluppare le nostre conoscenze e capacità professionali attraverso un aggiornamento continuo.
L’aggiornamento professionale non è considerato un mero obbligo di legge. Una parte non trascurabile del fatturato dello studio è impegnata annualmente alla formazione professionale. Questo significa frequentare corsi d’aggiornamento e dedicare parte del fine settimana allo studio di nuove competenze. E’ un lavoro faticoso e dispendioso ma appagante perché rivolto a un continuo miglioramento della qualità delle prestazioni erogate. Questo consente al paziente di:
Principio 8. Vigilare continuamente affinché sia garantita la sicurezza del paziente.
In quest’ambito è importante la sicurezza dei luoghi, degli strumenti e la capacità del personale di prevenire le emergenze. In accordo con le leggi vigenti, assicuriamo un continuo monitoraggio delle procedure di sterilizzazione, dell’efficienza delle apparecchiature radiologiche, lo smaltimento dei rifiuti speciali e molto altro ancora. Mi piace sottolineare come la compilazione della cartella medica e anestesiologica e il ricorso, quando necessario, alla sedazione cosciente, rappresentino un’arma importante nella prevenzione del rischio e dell’emergenza medica durante il trattamento odontoiatrico. Ma di questo parleremo più diffusamente nella sezione relativa alla sedazione cosciente.
Principio 9. Monitorare continuamente il comportamento personale di tutto lo staff allo scopo di ottenere e mantenere nel tempo la fiducia che il paziente ha riposto in noi come persone e come professionisti. Il paziente si aspetta da noi: