La Sedazione Cosciente
Ecco come ci prendiamo cura di te
Ecco come ci prendiamo cura di te
La paura del dentista si colloca tra il 2° e il 4° posto delle “paure più frequenti”
Il paziente ha il diritto di ricevere un trattamento privo di ansia
Nel 2016 abbiamo introdotto la sedazione cosciente per via inalatoria con il protossido d’azoto. Da un punto di vista chimico il protossido d’azoto è un gas inodore costituito da due atomi di azoto e da un atomo di ossigeno (N2O).
La storia del protossido d’azoto in medicina e odontoiatria
Il protossido d’azoto, conosciuto in passato anche come gas esilarante, ha una storia antica. Fu sintetizzato per la prima volta dal chimico inglese Joseph Priestley nella seconda metà del ‘700. Nei primi anni dell’ottocento, un altro chimico inglese Humphrey Davy iniziò a studiarne gli effetti “esilaranti” e analgesici al Pneumatic Medical institution a Bristol. Nel 1844 Horace Wells, un dentista americano, intuì l’effetto analgesico del protossido d’azoto durante una manifestazione pubblica sugli effetti del “gas esilarante”. Durante questa manifestazione, un volontario che respirava questo gas, si ferì a causa di una caduta senza peraltro provare nessun dolore. Wells ebbe dunque l’intuizione che questo gas era dotato di proprietà analgesiche, pensò di utilizzarlo per il controllo del dolore in odontoiatria. Da notare che all’epoca, non erano ancora stati scoperti gli anestetici locali. Per essere sicuro della sua intuizione, Wells si fece estrarre un molare da un collega sotto l’influsso del protossido d’azoto, senza avvertire nessun tipo di dolore. Entusiasta, Wells chiese di rendere pubblica la sua scoperta al cospetto di una commissione d’esperti dell’Harvard Medical School di Boston. A tale scopo eseguì l’estrazione di un dente a un paziente con il protossido d’azoto, ma qualcosa quella volta andò storto, e l’esperimento non riuscì. Questo incidente rallentò per molti anni l’impiego di questo gas in medicina e in odontoiatria, ma nella seconda metà dell’ottocento, un altro dentista americano Gardner Quincy Colton fondò a New York il Colton Dental Institute dove nel giro di 30 anni furono trattati senza dolore e senza incidenti quasi 200.000 pazienti. Da allora il protossido d’azoto è entrato di diritto nella farmacopea americana ed europea.
Qual è il meccanismo d’azione?
Il protossido d’azoto se respirato produce due effetti molto utili in odontoiatria e in medicina. Il primo effetto è quello analgesico, o di analgesia relativa. In altre parole il protossido d’azoto contrasta la percezione del dolore, agendo probabilmente sulla liberazione delle endorfine da parte del cervello.
Il secondo effetto molto importante è quello ansiolitico, Il protossido d’azoto induce una sensazione di calma e di benessere, “sciogliendo l’ansia del paziente. L’effetto è da ricondursi all’azione sul recettore GABA tipo A dove agiscono numerosi altri farmaci ansiolitici tra cui le benzodiazepine.
Come si somministra il protossido d’azoto?
La somministrazione avviene attraverso una mascherina che si adatta al naso del paziente. Esistono mascherine di varie misure, e ve ne sono alcune all’odore di arancia o di vaniglia, che utilizziamo nei piccoli pazienti. Il protossido d’azoto è sempre erogato insieme all’ossigeno per evitare ipossia. I macchinari a nostra disposizione impediscono anche per errore, di erogare una concentrazione di protossido d’azoto superiore al 70%. Ne consegue che al massimo, il paziente respira comunque sempre il 30% di Ossigeno, che è una quantità ben superiore a quella presente nell’aria ambiente.
Come avviene in pratica la somministrazione?
Anzitutto se la sedazione inalatoria è indicata, il paziente è sempre prima informato sui perché e sui modi. In seguito nel nostro studio si esegue sempre una seduta di prova detta anche somministrazione dimostrativa. Gli scopi della somministrazione dimostrativa sono molteplici:
Inizialmente si eroga per qualche minuto solo ossigeno. Questa fase detta di “denitrogenizzazione” serve a eliminare l’azoto atmosferico dall’aria presente nei polmoni. Poi s’inizia a erogare il protossido d’azoto con incrementi del 5% o del 1% secondo il paziente. Lo scopo è di raggiungere un valore in cui il paziente riferisce il massimo stato di benenessere e di tranquillità.
Che cosa accade durante la somministrazione?
Nel corso della somministrazione di protossido d’azoto l’operatore descrive al paziente tutte le sensazioni che egli può provare e che indicano che il gas inizia a fare effetto. Tra queste ricordiamo dei leggeri formicolii alle dita delle mani o dei piedi, una sensazione di calore diffusa al corpo, una sensazione di pesantezza alle gambe, la sensazione di avere la testa “più leggera” come quando si beve mezzo bicchiere di vino, una percezione di ridotta salivazione e di formicolio alle labbra. Questo sintomo è importante perché indica che è stata ottenuta un’analgesia delle mucose orali, molto utile perché consente di eseguire alcune manovre come l’anestesia locale, o l’igiene orale senza provare nessun tipo di dolore. Tutte queste sensazioni comunque diventano sempre meno evidenti con il procedere della sedazione.
Posso perdere coscienza o perdere il controllo di me stesso durante la sedazione inalatoria?
No. La tecnica impiegata rende impossibile la perdita di coscienza. Il paziente rimane sempre sveglio, anche se piacevolmente rilassato. Durante la seduta la funzione cardiaca e la saturazione di ossigeno del sangue è sempre monitorizzata in modo da garantire la massima sicurezza. Con il protossido d’azoto somministrato secondo queste modalità non si perde il controllo di sé e non si corre il rischio di dire o fare cose di cui poi potremmo sentirci in imbarazzo.
Il protossido d’azoto è tossico o può scatenare allergie?
No. Il protossido d’azoto è privo di tossicità, perché non è assorbito e quindi metabolizzato dall’organismo e non è capace di indurre reazioni allergiche.
Il protossido d’azoto è utilizzato nei bambini?
Si. L’impiego di protossido d’azoto nei bambini è forse la situazione più frequente e indicata. L’impiego di questa tecnica consente di migliorare grandemente il grado di collaborazione dei piccoli pazienti che generalmente rimangono sempre piacevolmente sorpresi da questa tecnica. “L’American Academy of Pediatric Dentistry riconosce l’inalazione di una miscela di protossido d’azoto e ossigeno una tecnica sicura ed efficace per ridurre l’ansia, per produrre analgesia e per migliorare la comunicazione tra il paziente e il personale sanitario.” (American Academy of Pediatric Dentistry. Guideline on Use of Nitrous Oxide for Pediatric Dental Patients. Pediatric Dentistry 2013;35(5):E174-E178.)
Le modalità di somministrazione del protossido d’azoto nei bambini avviene allo stesso modo che negli adulti?
Si e No. Sì perché anche nei bambini si ricorre alla somministrazione dimostrativa e alla “titolazione”, cioè alla somministrazione di piccole dosi incrementali. No perché con i bambini si utilizza un linguaggio diverso, a loro più appropriato. Generalmente il protossido d’azoto è presentato al bambino come l’aria magica che consente loro di volare. Quando s’inizia a volare, si comunica al bambino la quota raggiunta (esempio se siamo al 20% di protossido d’azoto io dico siamo a 20.000 piedi!!!!) e si ricerca sempre la quota a cui il bambino “vola meglio”. Durante la seduta lo stato di coscienza del bambino è mantenuto continuamente sotto controllo chiedendo il “controllo volo”. Il controllo volo, come l’ho ideato, consiste nel chiedere al bambino di mostrare il pollice della mano, in segno che tutto è OK e di toccare il pollice della mano dell’operatore, in segno che le capacità motorie e di orientamento del bambino sono presenti.
Quanto dura l’effetto del protossido d’azoto?
L’azione farmacologica di questo gas si manifesta esclusivamente se è respirato in modo continuo. Quando il paziente smette per esempio di respirare dal naso, ma respira con la bocca, l’effetto tende rapidamente a scomparire. Per questo motivo a fine seduta, si somministra per qualche minuto ossigeno puro e il paziente torna rapidamente alle condizioni di partenza, potendo lasciare lo studio da solo guidando per esempio la macchina.
Quali sono le controindicazioni all’uso del Protossido d’azoto?
Sono pochissime ma importanti. Le elenco qui di seguito:
Quando è opportuno ricorrere alla sedazione inalatoria con protossido d’azoto?
Bisogna distinguere in base all’età del paziente. Nei bambini il protossido d’azoto è indicato nelle seguenti situazioni:
Nei pazienti adulti la sedazione con protossido d’azoto è indicata:
Quali sono gli altri campi d’applicazione del protossido d’azoto?
La sedazione inalatoria con miscela protossido d’azoto/ossigeno è utilizzata in molti altri campi della medicina. Per esempio questa tecnica è molto utile per ridurre il dolore durante il travaglio e in sala parto. Il protossido d’azoto è utilizzato anche nei dipartimenti d’emergenza per il controllo del dolore durante la medicazione delle ferite, delle ustioni, o la riduzione delle fratture. E’ anche utilizzato insieme ad altri anestetici gassosi in anestesia generale.